COLECISTI

“Conflitto di giudizio con amarezza e aggressività repressa.”

La scorsa settimana, mi hanno tolto la cistifellea in laparoscopia, un intervento programmato, ancora settembre 2023, ma rimandato.

Dopo innumerevoli coliche e diverse ecografie in cui avevano, nel 2018 individuato dei calcoli biliari, mi sono decisa per ‘operazione.

Il senso di questi sassolini, è quello di trattenere la bile affinché non esca. Può essere dato dal fatto di non poter digerire qualcosa di indigeribile, ma anche dal dover trattenere la propria aggressività, il proprio rancore, la propria amarezza, la propria ira…ma per cosa?

Per la mancanza di rispetto per la propria identità, per le proprie azioni. Per l’essere stati giudicati. 

 Amarezza, giudizi di condanna, aggressività repressa e pietrificata. Situazioni conflittuali familiari e professionali determinate dalla propria incapacità di farsi rispettare. Amarezza per non aver saputo decidere.
«Non voglio che l’altro sia arrabbiato con me».
Opposizione invincibile.

Riflessioni: Ho provato molta rabbia per persone o situazioni che riguardavano cose mie? Mi sono sentito solo troppe volte? Mi sono spesso sentito come pesce fuor d’acqua?

Per anni ho sentito salire l’ira, tanto da farmi vibrare difronte le ingiustizie, grandi e piccole, se il vicino non rispettava il nostro spazio e Diego si stupiva nel vederi così destabilizzata e disturbata, da cose così “piccole”… poco importanti in realtà, davo troppo potere a persone ignoranti e ottuse, ipocrite…per anni non ho capito.

Finchè non ho ripreso a lavorare su di me, secondo una nuova prospettiva.

… cercando di capire come rimetterci il meno possibile, al desiderio di urlare a squarciagola, al fatto che mi sento letteralmente vibrare difronte all’ignoranza e all’ottusità.

Ed è da qui che partirà questa rassegna epistolare con l’ignoto mondo sommerso della rete.

VOGLIO LASCIAR ANDARE.

RIELABORANDO CIò CHE HO VISSUTO raccontandolo qui. Per sentirmi più leggera.

Con le mie ultime coach emozionali, una pratica che ho provato per lasciar andare ed evitare i conflitti inutili, era scrivere tutti i miei pensieri, rerlativi ad una determinata situazione su un foglio di carta e poi bruciarlo o gettarlo i un corso d’acqua.

Scrivere qui, non sapendo se qualcuno leggerà, visto che non sto studiando nessun elemento SEO, perchè venga trovato, diventeranno quasi dei “message in the bottle“.

Per chi si sente o si è sentito come me e magari può essergli utile.

Quindi alla prossima lettera all’ignoto.

Grazie Chiara, grazie Diego, grazie Francesca.